sabato 23 marzo 2013

I love London


Ooooh si! Era da ottobre che Simon ed io avevamo prenotato un paio di giorni di vacanza a London e l'ho atteso con la stessa trepidazione con cui un bambino (o la sottoscritta) attende l'arrivo del Natale o la fine della scuola (anche se a scuola non ci vado più da un po' e per inciso, sono da poco passati 8 anni dalla mia laurea...8 anni...the time flies!). Fatto sta che il "D-Day" è arrivato e mi sono ritrovata in un battibaleno davanti la Tower Bridge con la mia super Reflex in mano (che ancora non so usare e le foto che faccio e riescono decentemente è per pura fortuna...che vi devo dire, sono una ragazza fortunata!). Se penso che esattamente una settimana fa stavo passeggiando, in estasi, sotto una drizzle insistente per le strade colorate ed affollatissime di Portobello, mi viene quasi da piangere. Ah! Londra è stato il primo colpo al cuore, il primo viaggetto senza mamma e papà, quindi potete immaginare l'affetto che provo verso questa città! La cosa che mi sorprende è quanto disciplinati sono 'sti londoners con i loro tazzoni di caffé/tea take away in mano, sulle scale mobili della metro tutti in riga, come dei soldatini, sulla sinistra, il loro patriottismo e la loro adorazione per la famiglia reale (hanno una serie incredibile di gadgets: a mia madre tempo fa avevo regalato la copia tarocca dell'anello di fidanzamento di "Keit e e Uiliam" e lei se ne va in giro tutta tronfia con questo tripudio di kitsch al dito, ditali con la famiglia reale al completo e le amiche della mamma di Simo che li collezionano, stanno cercando disperatamente quello di Camilla che mi sono rifiutata di chiedere se esiste!) che gentili ti si avvicinano se ti sei perso e ti chiedono se hai bisogno di aiuto, in fondo sono 12 milioni (dodicimilionidipersoneinunacittà) se non hanno delle regole sarebbe una vera e propria jungle!
Mi ci voleva per ricaricarmi, perchè so che Londra è sempre lì che mi aspetta con i suoi infiniti stimoli ed idee, con i parchi, i musei, i muffin nei pirottini polka dots, i suoi cieli pieni di nuvole frettolose che corrono e le sue strade piene di black cabs. E poi guardare tutta questa gente che si sposta, che cammina silenziosa (gli italiani li riconosci a 2 miglia di distanza dal tasso di decibel che emanano!) e chiedersi "ma dove diavolo prendono certi capi di abbigliamento?" Ora, ognuno di noi può fare quello che vuole, ma ho visto dei leggins assurdi (a strisce bianche e rosa acceso oppure leopardato fucsia), gilets indescrivibili (in lana mongolia ARANCIO!), calzini uno fucsia e uno blu addosso allo stesso paio di piedi, trench leopardati indossati con le ciabatte...London I love you! 
p.s. l'italiano lo becchi subito per 1. decibel 2. piumino 3. borsa a tracolla RIGOROSAMENTE griffata! ;-)

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